Scienza e paranormale. Considerazioni serali di uno studioso annoiato.

È da un po’ di tempo che frequento la rete. Nel 2009 mi sono iscritto a Facebook e, nel tempo, mi sono trovato a gestire diversi gruppi di carattere scientifico. Sono intervenuto con commenti più o meno pacati in diverse discussioni e mi sono sempre trovato ad affrontare persone che non avevano, e non hanno, idee chiare in merito alla scienza ed al suo impatto sulla società. Tra le varie discussioni, per lo più serali, avute in rete ne ricordo una con un utente in merito al rapporto tra scienza e paranormale. Questo utente si chiedeva :

Scienza e Paranormale: è possibile un incontro tra le due materie per un confronto costruttivo con pari dignità e rispetto o rimangono due mondi incompatibili ed agli antipodi nelle rispettive prigioni mentali?

Cerco di argomentare per chiarire cosa realmente penso del paranormale.

Da una banale ricerca in wikipedia, si trova che paranormale è “quel presunto fenomeno (detto anche anomalo) che risulta contrario alle leggi della fisica e agli assunti scientifici e che, se misurato secondo il metodo scientifico,risulta inesistente o, nel caso di fenomeno esistente, comunque spiegabile sulla base delle conoscenze attuali”. In altre parole il fenomeno paranormale è un fenomeno anomalo sul quale non è possibile, allo stato attuale, dare una spiegazione attendibile sulla base dei modelli scientifici in vigore.

I modelli scientifici sono, per loro natura, migliorabili dal momento che rappresentano solo una rappresentazione della realtà fenomenologica. Il modo più semplice per costruire questi modelli è quello di partire dal sistema semplificato, osservarne il comportamento, descriverlo matematicamente e quindi renderlo progressivamente più complicato. Se il modello ipotizzato per il sistema più semplice è robusto, allora esso sarà in grado di descrivere il comportamento (modello previsionale) del sistema via via più complesso. Nel momento in cui il sistema non può essere più descritto dal modello ipotizzato, questo non perde di validità, ma assume validità ristretta. Ovvero è valido solo per certe condizioni al contorno e non per tutte. Il cambiamento del modello per la descrizione del sistema complesso deve, necessariamente, includere quanto spiegato anche dal modello ristretto alle condizioni al contorno specifiche.

Un esempio per tutti. La legge dei gas ideali (PV=nRT) si applica solo per gas le cui particelle non interagiscono tra loro e sono puntiformi, cioè non hanno dimensione. I gas, in realtà, non solo sono costituiti da particelle che hanno un volume ma interagiscono anche tra loro. Tutti sanno (ed è intuitivo) che il moto stocastico delle particelle di un gas implica che esse si scontrino e rimbalzino in tutte le direzioni. Per tener conto sia delle interazioni tra le particelle e del fatto che il volume del gas è quello occupato dall’insieme delle particelle meno il volume delle stesse si elabora il modello di Van derWaals che tiene conto di questi due parametri. Questo modello, tuttavia, ha anch’esso validità ristretta perché, per esempio, non tiene conto della comprimibilità dei gas. Allora si elabora il modello del viriale. E potrei continuare.

l’osservazione sperimentale

Tutto quanto detto si basa su un fatto assolutamente incontrovertibile e da cui non si può prescindere: l’osservazione sperimentale. Affinché un modello possa essere validato ed essere ritenuto robusto (resistere nel tempo) è necessario fare le osservazioni sperimentali. Queste devono essere fatte secondo criteri ben precisi, ovvero il fenomeno deve essere sotto controllo ed essere riproducibile. Se questo non accade è impossibile elaborare un modello che abbia carattere predittivo generale. Dire che il fenomeno deve essere sotto controllo significa che bisogna conoscere tutti i parametri che consentono l’ottenimento del fenomeno e la sua osservazione. Per esempio, a seconda dei casi, possono essere importanti temperatura, pressione, umidità, fase del sistema etcetc etc. Alla luce dell’insieme di questi parametri si elabora un’ipotesi e si riproduce il fenomeno. Se il fenomeno non avviene nello stesso modo in cui è stato osservato in precedenza, allora vuol dire che non si sono considerate tutte le possibili condizioni al contorno. Bisogna, quindi, variare queste condizioni fino a che non si ottiene esattamente lo stesso fenomeno. A questo punto si incominciano a variare tutti i possibili parametri in modo da falsificare il modello. Questo vuol dire che si cerca di trovare in tutti i modi possibile quell’unico parametro o quella serie di parametri che rendono non vero il modello proposto. Quando questo avviene (ed è il 90% dei casi) si cambia ipotesi e si procede fino a che non si trova un modello che non si riesce a falsificare. Il punto successivo è quello di rendere pubblico il modello e fare in modo che chi lo desidera possa verificare la validità del modello.

Condizioni per un nuovo modello

Frequentemente accade che il modello venga falsificato da persone di gruppi di ricerca che non sono coinvolti fin dal primo momento nella ricerca del modello. Tuttavia, il nuovo modello proposto da questi nuovi ricercatori deve tener conto anche del vecchio, ovvero deve spiegare il comportamento già osservato dai primi ricercatori più le nuove scoperte. Se il modello modificato tiene conto solo delle nuove osservazioni non può essere valido, ma è valido (come detto prima) solo per le specifiche condizioni al contorno.

Fatta questa lunga premessa, si può dire che quelli che vengono ritenuti come fenomeni paranormali sono, in realtà, fenomeni anomali che non possono essere spiegati per diversi ordini di motivi. Il primo potrebbe essere la non riproducibilità del fenomeno. Se il fenomeno non è riproducibile, allora vuol dire che non si controllano tutte le condizioni al contorno perché il fenomeno accade una tantum e la sua rarità non consente di capire cosa bisogna controllare. Il punto di vista scientifico è, quindi, di lasciare il giudizio in sospeso fino a che non si sarà in grado di controllare tutte le condizioni al contorno.

I fulmini

Un esempio di quanto detto è quello dei fulmini di cui non si conosceva la natura fino a che non si è capita la chimica dell’atmosfera. Fino ad allora i fulmini erano considerati rivelazioni del divino. Un altro esempio sono i tornadi che ancora oggi sono difficili da modellizzare benché se ne sia capito molto. Ancora un esempio è legato alla teoria del flogisto che ha avuto un grande seguito fino a quando Lavoisier non ha capito che i processi di combustione sono dovuti a processi di ossidazione e non a perdita di un qualche cosa di non meglio definito. E potrei continuare. Tuttavia, la base comune di tutti questi fenomeni era la loro osservabilità, misurabilità e riproducibilità.

Il secondo motivo della anomalità dei fenomeni potrebbe essere semplicemente la loro non osservabilità. Ovvero il fenomeno semplicemente non è misurabile. Se un fenomeno non è misurabile vuol dire che non esiste, ma che è un’illusione della singola persona o della moltitudine. Qui l’esempio più classico è quello della pareidolia, della telecinesi e così via di seguito.

A questo punto si potrebbe obiettare, come ha fatto l’utente che ha iniziato questo confronto dialettico, che:

Io non posso dire che Diaspar non esiste in quanto la scienza non lo ha mai dimostrato

In realtà questo esempio è fuori luogo, scientificamente parlando, perché parte da un presupposto sbagliato. Infatti, questo commento implica la volontà da parte dello scienziato di non voler scientemente dimostrare l’esistenza di Diaspar, termine usato dall’utente per indicare un generico fenomeno paranormale. Scopo della scienza non è quello di dimostrare l’esistenza o meno di qualcosa. Lo scopo della scienza è quello di spiegare come avvengono i fenomeni osservabili. Se io non sono in grado di osservare Diaspar, semplicemente per me non solo non esiste, ma non ha alcun senso spiegarne il comportamento.

Cosa si conclude da tutto questo? Che i fenomeni paranormali non sono altro che il frutto della fantasia soggettiva. Non hanno alcun riscontro reale e rientrano nell’ambito delle favole.

25 risposte a “Scienza e paranormale. Considerazioni serali di uno studioso annoiato.”

  1. Pellegrino, parli come uno scienziato definendoti come un professionale del campo ma realmente, come dice il titolo del tuo articolo, sei solo uno studente annoiato. La tua insicurezza trasuda dalle risposte aggressive e piene di frustrazione che dai alle persone che semplicemente danno la propria opinione, sei altezzoso e pieno di te e purtroppo questo toglie valore a qualunque sia il tuo punto di vista.

    1. così parlò colui che non ebbe nemmeno il coraggio di usare un indirizzo mail serio e di mettere il proprio nome in chiaro.

  2. io concordo col mio omonimo (soiamo due persone diverse ) io hoavuto esperienze personali dirette quindi nel mio piccolo credo nel paranormale ,e senza offendere ne la scienza ne chi lo fa per lavoro penso che essa sia un pò troppo limitata dicendo che esiste solo ciò che è osservabile voflio dire l’aria mica la vediamo ma c’è giusto,il pensiero non lo vedimao ma esiste no? quindi per me è una cosa simile ,questa è la mia idea spero di non offendere nessuno ma sincermaente per me la Scienza è un opionione come un altra e non m’influenza buona giornata e spero non si offenda o arrabbi .

    1. Gentile Carlos,
      Le consiglio di studiare i principi del metodo scientifico perché da tutta la sua disquisizione appare chiaro che lei non abbia la benché minima idea di cosa si tratti. Se usa la barra di ricerca del blog può trovare molti articoli in cui parlo del metodo scientifico. Li legga. Se ritiene che io non sia qualificato a parlarne (sula base di sue convinzioni soggettive) può cercare anche in rete e vedrà che poi, dopo gli approfondimenti, potremo parlare alla pari.

    2. Condivido. Fino a poco tempo fa la scienza quantistica era una utopia ma adesso è realtà. In essa si riscontrano fenomeni che che prima, con la scienza attuale, erano considerati impossibili, perché contrari ad ogni legge fin’ora conosciuta. Il fatto è che nel mondo ci sono molti sapientoni che si limitano solo in fatti conosciuti e eliminano i fatto che fino ad oggi sono impossibili per la mente umana.

      1. Gentile Mario,
        Ha inanellato una serie di luoghi comuni che dimostrano solo che farebbe meglio a non inoltrarsi in cose che non conosce. Ripeto anche a lei l’invito a studiare approfonditamente i principi del metodo scientifico. Spero che con questo studio lei capisca le aberrazioni che ha scritto.
        La saluto

    3. Concordo su tutte le argomentazioni di Carlos a favore del paranormale.
      Per tutta la mia lunga vita ho avuto esperienze paranormali, alcune anche sconvolgenti, e la scienza mi è stata utile come una stampella per continuare a reggermi in piedi, ma più utile per continuare ad andare avanti mi è stato il semplice buon senso, quello che manca a certi “scienziati ” servi di scientismo e dogmatismo.

  3. inoltre confermo anchio che ho avuto esperienze di vario tipo pre,morte fantasmi,incontri ravvicinati ecc,quindie per me il paranormale esiste semplicemtne non tutti sono preparati per vederlo e secondo me avviene proprio per una capacitòche abbiamo da bambini osservata dalla scienza ossia,i bambini riesconoa vedere cose che noi non vediamo (ad esempio il famoso amico immaginario per citaerne una) ma da adulti perdonoquesta capacità io sono dell’idea che alcuni adulti ,mantengano questa abilità ossia i crdenti del paranormale glialtrei l0hanno perssa gliscettici ovviamente questo è un mio pensiero come Lei ha detto il suo 🙂 ora èlibero di pubblicare e aggreddire se vuole ma io resto nella mia posizione ,per me la scienza sbaglia ad affermare che è tutto frutto di fantasia penso per le mie esperienze che ifenomeni ci siano ma siano rari e non all’ordine del giorno ecco per questo è difficile osservarli (per la cronaca son laureato in Scienze sociali ) quindi non son un imbeccille concludo col ribadire che parlo per me non ho prove alla mano che dicano che globalmente sia tutto vero mi limito a dire che avendo avuto esperienze dirette per me esistono .Ma non ho l’arrogganza di dire che sia tutto vero

  4. Ovviamente con questo non voglio mettere in discussione la sua ipotesi ognuno creda cio che vuole certo non dico sia tutti vero ma nemmeno tutto falso non sono scienziato ma ho avuto esperienze ho comunicato con i miei defunti più di Una volta? Ho avuto esperienze di pre morte e altre fenomeni quindi non mi interessa cosa ne pensa la scienza il paranormale esiste buona serata

    1. Gentile sig. Carlos, da un po’ di tempo ho deciso di non censurare più commenti come i suoi perché deve essere pubblico e chiaro che c’è gente che è così piena di sé, parlo di lei, che pretende di affrontare discussioni di carattere scientifico con chi fa della scienza la sua professione. Lei è un dilettante. Lo è talmente tanto che neanche si rende conto di quello che scrive e dove lo scrive. Lei è l’ulteriore prova della validità dell’effetto Dunning-Kruger.
      Le auguro un ottimo fine settimana

      1. Guardi a me non dispiace discutere e confromtare ma sonoabbastanza d’accordo col mio omonimo (non siamo la stessa persona) io hoavuto come lui sulla mia pelle esperienze dirette più o meno terribbili pertanto son convinto che il Paranormale esista ovviamente come d’appertuto ci sta il vero e ci sta il falso questo è ovvio io per esempio posso confermare di avere avuto a che fare con i fantasmi ma non col Nessie ,insoma nel paranormale come ovunque ci son cose vere o cose false io penso che la Scienza non vogllia acettare che esistano altre dimensione o realtà,ognuno penso nel mio piccolo sia libero di credere o non credere 🙂 e che la scienza si basi su un metodo troppo restrittivo ,l’ha detto lei ( ciò che non è misurabile o osservabile non esiste) ,quindi ammette che la Scienza accetta solo ciò che è basato sui suoi standard,ora non voglio fare una guerra come l’altro utente ,ma pur rispettando la Scienza dato che nessuno scienziato è onnipotente ,continuo a rimanere fermo nelle mie credenze pur accettando il dialogo .buona giornata

  5. Il paranormale esiste io dico che semplicemente molte persone non son dispostebad ammetterlo e pensano che la Scienza spieghi tutto ognunonpensi ciò che vuole io personalmente ho avuto prove della sua esistenza e non mi interessa ma sega di cosa dive la scienza il paranormale esiste da prima della Scienza

    1. Vorrei ricordarle che gli oggetti di studio delle varie branche della Scienza esistevano fin ‘dall’inizio dei tempi’. Poi cominciammo a scoprire e conoscere. No, non è vero che ognuno può pensare quel che vuole. O forse sì, io sono Cleopatra ed ordinerò allo spirito di Marco Antonio di gettarla in un pozzo pieno di aspidi.

      1. Pubblico anche il suo commento per mettere in chiaro il livello infimo di razionalità di alcuni di coloro che pretendono di interloquire con chi si occupa di scienza in modo professionale. Le assicuro che in ambito scientifico uno non vale uno. Il suo pensiero è assolutamente pedestre. Buona serata

  6. Dire che i fenomeni paranormali siano frutto della fantasia soggettiva, è chiaramente un’opinione. Essi sono osservabili, in determinate circostanze da più persone. Tutte hanno la medesima fantasia nel vedere lo stesso fenomeno paranormale con gli stessi caratteri? Semplicemente sono fenomeni rari di cui non si è in grado di spiegare le cause. L’atteggiamento adeguato è solamente la sospensione del giudizio, e affermare che non si hanno gli strumenti, ne l’occasione per studiare il fenomeno. Dire che sono frutto della fantasia , tutti indistintamente , significa innanzitutto ignorare la singolarità e diversità del fenomeno, e in secondo luogo dare una causa (a mio avviso inventata di sana pianta) a ciò di cui non si può proferir parola, da un punto di vista scientifico.

    1. Ma lei veramente crede di poter scrivere certe fregnacce senza conseguenze? Guardi, senza neanche perdere troppo tempo perché già leggere queste sue sciocchezze mi ha portato via minuti preziosi, le ricopio quanto scritto in wikipedia: “Il termine paranormale si applica a quei fenomeni (detti anche anomali) che risultano contrari alle leggi della fisica e agli assunti scientifici[1] e che, se misurati secondo il metodo scientifico, sono risultati inesistenti o, nel caso di fenomeno esistente, comunque spiegabili sulla base delle conoscenze attuali”. In altre parole, la sua sospensione del giudizio la usi quando vede Guerre Stellari o i film di fantascienza che lei si fa quando scrive certe idiozie. La saluto

      1. Il metodo sperimentale delle scienze naturali non può dire alcunché su questi fenomeni, semplicemente perché questi fenomeni sono di natura diversa a quelli della fisica, della biologia e della chimica. Ogni tentativo di analisi di tali fenomeni, con il metodo sperimentale delle scienze, è vano e inutile, gli studi etnologici e antropologici lo testimoniano chiaramente.
        Ps: citare Wikipedia equivale a citare le parole di Pino al bar del paese

          1. Proprio senza educazione, non sembra un uomo di scienza ma un uomo che esprime giudizi un po’ troppo forzati.
            Non vedo scambi di opinione da parte sua, le persone invece sono educate e risponde loro in modo offensivo e aggressivo.
            La scienza osserva e analizza, ciò che ancora non ha osservato e analizzato (non che lascia perdere perché si fa condizionare dal, eh ma non esiste) non è fantasia, è semplicemente qualcosa che ancora la scienza non ha osservato e analizzato e compreso. PUNTO.
            Anche i batteri erano inosservabili in tempi antichi, e guarda un po’, esistono. Chissà quanta roba ancora “non esiste” per noi piccoli mortali come dice lei, ma che è comunque presente in questo universo.

          2. Gentile signora, la scienza non ammette opinioni non qualificate. Se lei ha da mostrare fatti che non siano interpretabili mediante danni psicologici, ben vengano. Ma se non ha fatti da mostrare, ovvero fenomeni verificabili, sta parlando del nulla. Il confronto con i batteri è improprio e, nel 2021, non dovrebbe neanche essere necessario spiegare perché.

  7. Obiezioni filosofico-amene:
    1) La teoria delle stringhe (quella a 11 dimensioni)
    Non è sperimentabile. Ma la matematica che la sorregge (cosi’ dicono) è ineccepibile.
    È paranormale?
    Con la teoria delle stringhe si può riuscire ad arrivare alla teoria del tutto, unificando tutte le precedenti teorie, ma per la scienza non esisterà mai (in base alla definizione che ne è stata data nella parte conclusiva).
    Non possiamo sperimentarla, quindi: picche… favole.
    2) Godel
    Godel ci dice (semplifico) che qualunque sistema di riferimento si prenda (es. postulati di euclide), esisteranno sempre all interno di quel sistema delle proposizioni dimostrabili (di cui noi alcune le conosciamo e alcune no, generando l illusione di Hilbert di arrivare a conoscere tutto prima o poi), e proposizioni indimostrabili (bella mazzata per Hilbert).
    Anche cambiando i postulati di base per riuscire a dimostrare quello che non riuscivo a dimostrare coi vecchi postulati, ci sarà sempre qualche preposizione indimostrabile.
    La coperta e’ sempre troppo corta
    ****
    In base a 1 e 2:
    La conclusione del pezzo, limitando l esistente al dimostrabile, va in errore.
    Esiste roba indimostrabile e questo è certo e scientifico.
    Dire ” non esiste perché non posso dimostrarlo” è un dogma.
    Dire che qualcosa di questo campo dell’indimostrabile (es. diaspar) esiste è altrettanto un dogma.
    Studiare queste percezioni o suggestioni mentali pero’ non è tempo perso.
    Potrebbero far parte di quella fetta di eventi dimostrabili che ancora non abbiamo dimostrato.
    *****
    Provocazione finale ironica:
    La scienza ci dice, e dovrebbero dirlo in giro anche gli scienziati, che i fenomeni paranormali, non spiegabili, non riproducibili, esistono!
    Non sono favole.
    Giudizio sospeso sui singoli diaspar.
    Ma di sicuro qualche diaspar esiste…

    1. Rispondo punto per punto:

      1) La teoria delle stringhe (quella a 11 dimensioni)
      Non è sperimentabile. Ma la matematica che la sorregge (cosi’ dicono) è ineccepibile.
      È paranormale?
      Con la teoria delle stringhe si può riuscire ad arrivare alla teoria del tutto, unificando tutte le precedenti teorie, ma per la scienza non esisterà mai (in base alla definizione che ne è stata data nella parte conclusiva).
      Non possiamo sperimentarla, quindi: picche… favole.

      Risposta: il paragone tra il paranormale e la teoria delle stringhe è completamente fuori luogo. Il paranormale si regge su impressioni soggettive, non riproducibili e non osservabili se non soggettivamente. La teoria delle stringhe poggia su un impianto matematico che ha consentito lo sviluppo di alcune branche della scienza. Vero è che le stringhe non le osserviamo esattamente come non osserviamo i fantasmi ed i fenomeni paranormali, ma affermare che se è vera la teoria delle stringhe, è vero anche il paranormale, è un volo pindarico notevole. L’impianto matematico della teoria delle stringhe si basa sulla logica che ha consentito lo sviluppo sia della fisica classica che della quantomeccanica. Quale sarebbe, invece, l’impianto matematico su cui si dovrebbe fondare il paranormale? Se tra gli scopi dichiarati della teoria delle stringhe è quello di voler individuare una teoria del tutto (ovvero una teoria che tenga conto sia della meccanica quantistica, MQ, che della relatività generale, RG), solo una corretta formulazione matematica, cioè l’elaborazione del modello, può consentire poi di impiantare i corretti esperimenti con cui verificare se le previsioni del modello sono verificate oppure no. Fino ad allora cosa dovremmo osservare? Dal momento che non esiste ancora un modello valido che unisce MQ e RG quali sono le previsioni che dovremmo falsificare? L’idea che non osserviamo le stringhe è quella di un sognatore che non ha ancora ben compreso che quella che stiamo indicando come teoria è, invece, solo un’ipotesi.

      2) Godel
      Godel ci dice (semplifico) che qualunque sistema di riferimento si prenda (es. postulati di euclide), esisteranno sempre all interno di quel sistema delle proposizioni dimostrabili (di cui noi alcune le conosciamo e alcune no, generando l illusione di Hilbert di arrivare a conoscere tutto prima o poi), e proposizioni indimostrabili (bella mazzata per Hilbert).
      Anche cambiando i postulati di base per riuscire a dimostrare quello che non riuscivo a dimostrare coi vecchi postulati, ci sarà sempre qualche preposizione indimostrabile.
      La coperta e’ sempre troppo corta

      Risposta: Non ho capito cosa c’entri Goedel in tutto questo.

      In base a 1 e 2:
      La conclusione del pezzo, limitando l esistente al dimostrabile, va in errore.
      Esiste roba indimostrabile e questo è certo e scientifico.
      Dire ” non esiste perché non posso dimostrarlo” è un dogma.
      Dire che qualcosa di questo campo dell’indimostrabile (es. diaspar) esiste è altrettanto un dogma.
      Studiare queste percezioni o suggestioni mentali pero’ non è tempo perso.
      Potrebbero far parte di quella fetta di eventi dimostrabili che ancora non abbiamo dimostrato.

      Risposta: C’è una incomprensione dell’articolo a livello generale. L’esistente NON è dimostrabile, ma osservabile. Io, come scienziato, non devo dimostrare proprio nulla. Il mio compito è osservare e proporre un modello di funzionamento. Se una cosa non è osservabile, non ho cosa spiegare. Il paranormale rientra nella tipologia di fenomeni non osservabili e quindi, per loro natura, non modellizabili

      Provocazione finale ironica:
      La scienza ci dice, e dovrebbero dirlo in giro anche gli scienziati, che i fenomeni paranormali, non spiegabili, non riproducibili, esistono!
      Non sono favole.
      Giudizio sospeso sui singoli diaspar.
      Ma di sicuro qualche diaspar esiste…

      Risposta: Fenomeni paranormali, non spiegabili, non riproducibili esistono? E quali sono? Certo che fenomeni non riproducibili esistono. Vogliamo parlare dei fulmini o dei terremoti? Non mi pare che essi siano catalogabili tra i fenomeni paranormali, ovvero non osservabili

  8. Ciao Rino.
    Visto che ogni tanto mi piace fare l’avvocato del diavolo, ritengo che la chiusa del tuo post (i fenomeni paranormali non sono altro che il frutto della fantasia soggettiva) sia forse leggermente troppo rigida.
    Dopo tutto, quelli che vengono chiamati ‘paranormali’ possono essere, come giustamente scrivi, fenomeni non sufficientemente compresi o fraintesi, e non possiamo escludere a priori che esistano fenomeni reali e rarissimi non ancora visti con occhio scientifico.

    Comunque… si, nel 99.9999999% dei casi i fenomeni paranormali non sono altro che il frutto della fantasia soggettiva… 🙂

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