Personaggi:
- Simplicio, difensore fervente dell’omeopatia e delle medicine alternative.
- Salviati, filosofo naturalista e uomo di scienza.
- Sagredo, gentiluomo curioso e attento, che modera il discorso.
[Scena: in una loggia, i tre siedono a discorrere. Il sole volge al tramonto.]
Sagredo: Vi prego, signori miei, di proseguire quella disputa che già stamani cominciaste, acciocché io possa intendere meglio la ragione del contendere.
Salviati: Con piacere. Discorrevamo dell’arte medica, e in specie di quella setta che si vanta di guarire con nulla, chiamata omeopatia.
Simplicio: Vi prego di non schernirla, ché molti l’usano con profitto.
Salviati: Profitto spirituale, forse. Giacché altro effetto io non trovo se non quello che ogni placebo ben somministrato produce.
Simplicio: Eppure vi sono testimonianze infinite di chi fu sanato!
Salviati: Testimonianze infinite vi sono anche di chi ha veduto spiriti, eppure niuno spirito fu mai sezionato né posto in provetta.
Sagredo: Io comprendo che voi, Salviati, chiedete esperimento?
Salviati: E metodo. Che si faccia prova, in doppio cieco, con numero sufficiente, con analisi statistica e rigore.
Simplicio: Ah! Ma la scienza moderna non può comprendere i sottili influssi, le energie informate dall’acqua!
Salviati: Voi dite energie informate? Io non vedo che acqua distillata.
Simplicio: È perché non sapete veder oltre la materia!
Salviati: Se il “vedere oltre” vuol dir fingere, vi cedo volentieri il primato.
Sagredo: Oibò, vi prego di moderarvi!
Salviati: Sagredo, vedi che io sono pacato. Sol domando che, se effetto vi sia, si misuri; e se nulla si misura, si taccia.
Simplicio: Ma la medicina convenzionale ha effetti collaterali!
Salviati: E l’omeopatia ne ha così pochi che si contano sulle dita d’una mano amputata.
Sagredo: Questa è mordace!
Salviati: Mordace, ma vera.
Simplicio: Voi ridete, Salviati, ma ignorate che l’acqua possiede memoria!
Salviati: Memoria? Avete visto forse un quaderno in cui ella scriva?
Simplicio: Non di tal fatta! È memoria sottile, quantica! L’acqua si informa della sostanza e ne mantiene l’energia!
Salviati: Oh meraviglia. E quando la bollite, la memoria resta?
Simplicio: Non siate volgare. Vi son regole per non turbarla.
Salviati: Dunque non lavate i panni con acqua calda, ché potreste dimenticare la formula del sapone?
Sagredo: Orsù, Salviati, non lo provocate oltre!
Simplicio: In verità vi dico che scienziati illustri confermano la memoria dell’acqua!
Salviati: Quali? Quelli che stampano riviste in cui essi stessi son revisori?
Simplicio: Voi siete cieco alla Nuova Scienza Energetica!
Salviati: Mi chiamo uomo di prove. Mostratemi la differenza tra due fiale di pura acqua, una “informatizzata” e l’altra no.
Simplicio: Non avete gli strumenti adeguati!
Salviati: Né voi l’effetto.
Simplicio: Vi è però l’acqua C.G.E.!
Sagredo: Che novità è questa?
Simplicio: È acqua trattata con Codice Galattico Energetico!
Salviati: Galattico? Mi par termine assai vasto.
Simplicio: Appunto, abbraccia l’Universo. Si carica di frequenze armoniche inviate da Maestri Cosmo-spirituali!
Salviati: Mi fate intendere che l’acqua, già dotata di memoria, ora riceve telegrammi celesti?
Simplicio: Così è! E guarisce ogni male, dall’ansia alla calvizie.
Salviati: Oimè. Sagredo, non so se io debba replicare o piangere.
Sagredo: Ma questa acqua C.G.E. si vende?
Simplicio: Certamente, ed è ben cara! Ma non pensate al vile denaro: pensate alla salute!
Salviati: Non dubito che a costar molto sembri più mirabile.
Simplicio: Voi rimanete ottuso perché vi manca la fede!
Salviati: Io credo nella ragione. E in un bicchiere d’acqua fresca, purché non informatizzata.
Sagredo: Salviati, diteci in breve che cosa dunque vorreste?
Salviati: Semplice: che ogni rimedio si provi con metodo, che si misuri l’effetto, che si distingua la speranza dal risultato.
Simplicio: Che aridità di spirito!
Salviati: Che chiarezza di pensiero.
Sagredo: Bene, bene… Ma ditemi ora di quest’altra vostra invenzione. Ho sentito bisbigliare di un caffè omeopatico fatto con la vostra Acqua C.G.E.
Simplicio: Ah! Finalmente tocco un tema in cui l’arte mia brilla.
Salviati: Non dubito. Brilla come una lucciola in bottiglia vuota.
Simplicio: Vi spiego. Si prende l’Acqua C.G.E., già potentemente informata del Codice Galattico Energetico, e la si sottopone a energizzazione ulteriore con la firma vibrazionale del caffè.
Sagredo: Firma vibrazionale?
Simplicio: Sì! Basta avvicinare la tazzina di vero caffè alla bottiglia d’acqua. Le onde sottili trasmettono l’informazione aromatica e stimolante.
Salviati: Dunque non serve versarlo nell’acqua?
Simplicio: Che volgarità! Versare? No! Si comunica per risonanza quantica.
Salviati: E questa vostra pozione… stimola davvero?
Simplicio: Più del caffè stesso! È un caffè omeopatico di altissima potenza!
Salviati: Sicché con meno caffè si ottiene più effetto?
Simplicio: Esattamente. Con diluizioni di 30C, cioè una parte di caffè in un oceano, si ottiene energia infinita.
Sagredo: E quale è l’effetto sul bevitore?
Simplicio: Tiene svegli in eterno!
Salviati: In eterno?
Simplicio: Sì! Mai più sonno, mai più stanchezza. Il bevitore si eleva a stato di veglia permanente!
Salviati: Una condanna piuttosto che una cura.
Simplicio: Per voi scettici è sempre tutto negativo.
Salviati: Mi permetto di notare che chi non dorme impazzisce.
Simplicio: Ecco, siete schiavo della vostra scienza materialista. Noi, invece, vogliamo liberarci dal sonno imposto dalle convenzioni terrestri!
Salviati: Convenzioni? È fisiologia.
Simplicio: Schiavitù biologica.
Sagredo: Ma ditemi, il vostro caffè omeopatico ha sapore?
Simplicio: Solo per chi ha l’anima raffinata.
Salviati: E chi non lo sente?
Simplicio: Non è pronto.
Salviati: Ah, dunque il fallimento del rimedio è colpa del paziente.
Simplicio: Ora mi oltraggiate!
Salviati: No, vi studio come fenomeno curioso.
Sagredo: Insomma, lasciatemi capire. Prendete acqua C.G.E., la avvicinate a un caffè vero, la diluite fino a non aver più nulla, e la vendete come elisir di veglia eterna?
Simplicio: Esattamente. Ed è pur certificato dal Gran Collegio Omeopatico Cosmico!
Salviati: Dubito assai dell’accreditamento.
Sagredo: E il prezzo?
Simplicio: Accessibilissimo: solo cento ducati la boccetta.
Salviati: Rapina con garbo.
Simplicio: Innovazione, Salviati. Voi non comprendete il futuro.
Salviati: Se il futuro è questo, mi ritiro nel passato.
Sagredo: Signori miei, basta per oggi. Mi sento confuso. Devo bere un caffè… ma uno vero.
Salviati: Vi accompagno.
Simplicio: Ebbene, rimanete schiavi della caffeina grezza! Io avanzo con l’Acqua C.G.E. verso l’eternità vigile!
[Sipario]