Anche i vaccini fanno oh!

È di queste ore la notizia che il nostro Ministro degli Interni (Salvini) nella sua campagna elettorale permanente ha strizzato gli occhi alla fazione antivaccinista presente in Italia nel tentativo di racimolare voti per le elezioni che si terranno nel momento in cui egli deciderà di far cadere questo governo: “Alcuni vaccini salvano la vita ma dieci vaccini per alcuni bambini sono inutili ed alcuni pericolosi. Non sono un ‘no vax’ e ci sono tante reazioni avverse documentate. Io ritengo che la salute dei bambini spetti alla mamma e al papà e quindi alcuni vaccini sono fondamentali, troppi vaccini rischiano di far male” (qui il link alla notizia).

Opinioni in ambito scientifico da parte di non addetti al settore lasciano il tempo che trovano, ma quando certe cose vengono dette da un esponente politico che ricopre una carica istituzionale importante come quella di Ministro degli Interni, le cose cambiano.

Se i vaccini sono pericolosi, non è certo togliendo l’obbligo vaccinale che essi diventano meno pericolosi.  Siano essi uno, due o dieci,  restano comunque pericolosi. Ed allora dovere delle istituzioni, incluso quello del Ministro degli Interni, è la salvaguardia della salute pubblica (Art. 32 della Costituzione). Alla pericolosità dei vaccini si risponde non solo togliendo l’obbligo ma anche eliminando del tutto le vaccinazioni. Perché se i vaccini sono pericolosi, più pericolosi delle malattie da cui si pretende essi ci proteggano, allora ne va impedita la somministrazione a tutti e non solo ai pochi illuminati ai quali si consentirebbe, abolendo l’obbligo vaccinale attualmente in vigore,  la libera scelta di non vaccinare.

Naturalmente la mia è una provocazione. Bene hanno fatto il Prof. Burioni ed il Prof. Lopalco ad alzare gli scudi contro questa infelice uscita del Ministro Salvini evidenziandone tutta l’inconsistenza scientifica (qui e qui le posizioni di Burioni e Lopalco, mentre qui quelle del Ministro della Salute).

Su cosa poggia l’idea sulla pericolosità dei vaccini del Ministro Salvini? La risposta la dà lui stesso quando loda Gatti e Montanari per il loro coraggio nel denunciare il contenuto tossico dei vaccini da essi analizzati mediante microscopia elettronica (qui la notizia).

Veniamo, quindi, al punto.

Non voglio entrare nel merito scientifico della validità dei vaccini.  Fior di medici (Burioni e Lopalco sono solo i front men) ne sanno molto più di me e  sono bravissimi a fugare ogni dubbio in merito.

Come chimico  voglio, invece, entrare nei dettagli del lavoro di Gatti e Montanari che è preso come riferimento dagli anti-vaccinisti e dal Ministro Salvini che, nonostante le sue dichiarazioni, si dice non anti-vaccinista (caro Ministro, la sua opinione di padre in merito all’utilità dei vaccini, purtroppo per lei, non è significativa. Non è lei, non virologo e non medico, a poter dire “i vaccini sono utili” oppure “alcuni vaccini sì, tanti altri no”. Sono gli addetti ai lavori che hanno passato anni sui libri e nelle corsie degli ospedali ad avere l’ultima parola sulla parte tecnica della prevenzione vaccinale, non lei. Lei può indicare la strada da percorrere in senso politico per le cose che le competono; ma, mi dispiace per lei, in merito agli aspetti tecnici sui vaccini e sulla validità del lavoro di Gatti e Montanari, le sue opinioni non hanno alcuna consistenza).

Nel 2016, I dottori Antonietta Gatti e Stefano Montanari hanno pubblicato un lavoro dal titolo “New Quality-Control Investigations on Vaccines: Micro- and Nanocontamination” su una rivista che si chiama International Journal of Vaccines and Vaccination. Questa rivista è inserita nella lista Beall degli editori e delle riviste predatorie. Una rivista predatoria è tale quando, a fronte di una tassa più o meno elevata, pubblica un lavoro senza una attenta valutazione in peer review. Per questo motivo articoli di natura pseudo scientifica appaiono in letteratura e diventano il baluardo di tante persone che, non abituate al pensiero razionale, non sono in grado di comprendere che le conclusioni riportate in questi lavori sono completamente sbagliate. Tuttavia, come ho avuto già modo di scrivere (qui), non bisogna focalizzarsi sul contenitore per giudicare un lavoro scientifico, bensì sul contenuto del lavoro stesso.

Ed eccoci qui. Leggiamo il lavoro assieme (qui).

Lasciamo da parte i fronzoli dell’introduzione. Questa in genere è scritta per riassumere i punti salienti che spingono una ricerca in una certa direzione. A noi non interessa. Sappiamo che gli autori vogliono trovare conferma ai loro bias cognitivi, ovvero vogliono dimostrare che i vaccini sono pericolosi perché contengono sistemi chimici di natura tossica. Soffermiamoci, invece, sull’aspetto tecnico e valutiamone la consistenza scientifica.

Dopo la lista delle preparazioni vaccinali che hanno deciso di analizzare, gli autori scrivono:

we performed a new kind of investigation based on observations under a Field Emission Gun Environmental Electron Scanning Microscope (FEG-ESEM, Quanta 200, FEI, The Netherlands) equipped with the X-ray microprobe of an Energy Dispersive Spectroscope (EDS, EDAX, Mahwah, NJ, USA) to detect the possible presence of inorganic, particulate contaminants and identify their chemical composition“.

La tecnica, i cui dettagli sono descritti qui,  qui e qui, consente di “vedere” e “quantificare” il contenuto elementare di sistemi inorganici presenti in micro-campioni rappresentativi dei sistemi sotto indagine.

La Figura 1 mostra il risultato quali- quantitativo ottenuto dall’analisi di una microgoccia (20 μL) di uno dei vaccini presi in considerazione (la microgoccia viene seccata prima di ogni analisi per cui quest’ultima viene effettuata sulla fase solida che si ottiene dal trattamento del campione).

Figura 1. Cristalli di vari sali identificati mediante spettroscopia EDS (Fonte)

Gli autori scrivono:

Figure 1a shows a layer of crystals of Sodium chloride (NaCl) embedding salts of Aluminum phosphate (AlPO4) in a drop of Gardasil (anti-HPV vaccine by Merck) as the EDS spectrum (Figure 1b) shows. Saline is the fluid base to any vaccine preparation and Aluminum salts or Aluminum hydroxide [Al(OH)3] are the adjuvants which are usually added. Looking at the area outside these precipitates but inside the liquid drop, we identified other things: single particles, clusters of particles and aggregates (organic-inorganic composites) that are due to an interaction of the inorganic particulate matter with the organic part of the vaccine“.

In altre parole, Gatti e Montanari, dicono di aver trovato cristalli di cloruro di sodio (il normale sale da cucina) assieme a fosfato di alluminio la cui presenza è giustificata dal fatto che, come adiuvante vaccinale, vengono utilizzati sia sali di alluminio che idrossido di alluminio. Oltre a quanto già riportato,  gli autori evidenziano come abbiano trovato anche complessi metallo-organici come conseguenza delle interazioni tra le componenti inorganiche e quelle organiche presenti nei vaccini.

Subito dopo la fotografia mostrata in Figura 1, gli autori riportano tutta una serie di foto al microscopio elettronico dalle quali affermano di aver trovato tanti altri metalli pesanti e tante altre sostanze addirittura non dichiarate nella composizione dei vaccini che di solito si legge sui bugiardini. Per esempio, riportano della presenza di ferro, rame, cromo, silicio, titanio, piombo etc etc etc.

Sono veramente informazioni che fanno paura, vero? Una persona a digiuno di chimica quando legge che nei vaccini sono stati trovati miscele di metalli pesanti come quelli indicati, ha ragione a preoccuparsi. Ma come? Si parla tanto dei pericoli dei metalli pesanti e ce li ritroviamo nei vaccini che vengono iniettati in esserini indifesi come sono i neonati?

Che dire. Le preoccupazioni sarebbero fondate se non ci fosse un “ma”. Prendiamo per esempio il cromo. Simbolo Cr, il cromo è un metallo di transizione (Figura 2) con due stati di ossidazione importanti sotto l’aspetto biochimico: Cr3+ (anche indicato come Cr(III)) e Cr6+ (anche indicato come Cr(VI)).

Figura 2. Tavola periodica degli elementi (Fonte)

Come indicato in tutti i testi di farmacologia, l’attività biochimica delle due forme di cromo è diversa. Il Cr(III) è un microelemento essenziale per la vita dell’uomo. Esso è coinvolto nel metabolismo del glucosio cosicché una sua carenza può provocare il diabete oltre che problemi cardiaci. Un suo eccesso nella nostra dieta può portare a problemi di salute come l’insorgenza di macchie cutanee. Il Cr(VI), a differenza del Cr(III), non è un micronutriente e l’esposizione al cromo (VI)  provoca eruzioni cutanee, problemi di stomaco e ulcera, problemi respiratori, indebolimento del sistema immunitario, danni a fegato e polmoni, alterazione del materiale genetico, cancro ai polmoni e morte.

Questa breve disamina sul cromo mi serve solo per far capire che non basta dire che in un sistema chimico ci sono metalli pesanti per aver paura. Per potersi preoccupare è necessario che si conosca anche sotto quale forma è presente quel determinato metallo pesante. Nei vaccini non è presente il cromo nello stato di ossidazione +6.

È vero che alte concentrazioni di uno qualsiasi dei metalli anzidetti, anche se biochimicamente non tossico, può provocare danni alla salute. Tuttavia, sono gli stessi autori del lavoro che ci aiutano a capire che non dobbiamo preoccuparci. Vediamo perché.

Leggiamo la tabella 3 del lavoro di Gatti e Montanari. In particolare, facciamo attenzione alla seconda colonna, quella indicata come “Total Debris n.”, ovvero numero di particelle sotto forma di precipitato. Si legge che gli autori hanno individuato nelle diverse tipologie di vaccino un numero di particelle solide che va da 2 (in Anatetall) a 2723 (in Varilrix). Sono veramente tante, vero? Direi di si. Trovare ben 2723 particelle solide in 20 μL di vaccino (questa è la quantità usata per le analisi) vuol dire che in 1 mL di una dose vaccinale ci sono 136150 particelle solide. È un numero veramente grande. Perché dovremmo consentire che ad un neonato vengano iniettate queste enormi quantità di particelle solide? Chi ci può assicurare che questo numero così alto di particelle solide non porti problemi ai bambini?

A questo punto bisogna ricorrere alle conoscenze di chimica elementare e ricordare che il parametro che ci consente di valutare l’effetto di una sostanza sulla salute umana è la concentrazione. La concentrazione in chimica si riferisce al numero di moli di una sostanza per unità di volume. In altre parole la concentrazione è un parametro che ci consente di dire quanto di una data sostanza è presente in dato volume di soluzione.

Ricordo anche che un parametro molto importante in chimica è il numero di Avogadro. Esso ci dice che una mole di sostanza contiene 6.022 x 1023 particelle elementari. In altre parole, per esempio, una mole di acqua pesa 18 g e contiene 6.022 x 1023 molecole del tipo H2O.

A questo punto ci possiamo chiedere: 136150 particelle differenti a che concentrazione corrispondono?

Semplice. Basta dividere il numero di particelle per il numero di Avogadro e per il volume iniettato. Supponiamo, allora, di fare un’iniezione di 1 mL (cioè 1 x 10-3 L), si ottiene:

[136150/6.022 x 1023]/1 x 10-3 mol/L = 2.26 x 10-16 mol/L

In altre parole, la concentrazione di sostanza corrispondente a 2723 particelle solide ottenute per evaporazione di 20 μL di vaccino è al di sotto delle femto moli (< 10-15 mol, oppure fmol) per litro. Si tratta, insomma, di una quantità di materia che è assolutamente innocua sotto il profilo farmacologico.

Gli autori del lavoro giocano semplicemente col modo di esprimere le misure. 2723 particelle in 20 μL sembra un numero elevatissimo. Ma se lo esprimiamo  in unità mol/L, che sono quelle normalmente utilizzate in farmacologia, ne viene che i vaccini sono assolutamente puri sotto l’aspetto chimico.

Conclusioni

Gatti e Montanari, col loro lavoro, hanno semplicemente dimostrato che i vaccini hanno una elevatissima purezza chimica. Caro Ministro Salvini, forse farebbe meglio a far leggere certi riferimenti ai suoi consulenti scientifici prima di fare le dichiarazioni che ho letto.

Altre letture

I love it when an antivax study meant to show dirty vaccines are backfires so spectacularly

 

Fonte immagine di copertina: Wikimedia Commons. Photo Credit: James GathanyContent Providers(s): CDC – This media comes from the Centers for Disease Control and Prevention’s Public Health Image Library (PHIL), with identification number #2674.

 

14 risposte a “Anche i vaccini fanno oh!”

  1. Premetto che sono uno strenuo sostenitore dell’utilità dei vaccini ed ormai anche dell’obbligo vaccinale (dopo aver “toccato con mano” l’ignoranza, la superstizione e la radicalizzazione dei no-vax).
    Un dubbio che mi resta riguardo alla concentrazione dei metalli qui proposta, ma anche altrove (vedi il blog di Medbunker ad esempio): quando Gatti e Montanari parlano di “particelle” intendono “molecole” oppure no? Nel secondo caso la valutazione della concentrazione proposta non mi parrebbe corretta. In via teorica una particella potrebbe essere costituita da decine, centinaia, migliaia di molecole, non lo sappiamo a priori. Mi sbaglio?

    1. Caro Riccardo, intanto grazie sia per leggere il blog che per la domanda. Devo dire che tutto il lavoro di Gatti e Montanari ha un problema di fondo. La microscopia elettronica non è una tecnica che consente valutazioni quantitative. Quindi i numeri che danno sono cifre prive di ogni significato. Fatta questa doverosa premessa, i calcoli fatti si basano sul concetto di particella che può essere fatta in tanti modi. Leggendo il lavoro dei due autori e guardando i loro grafici, ne viene che le particelle di cui parlano sono di natura metallica. Non si tratta, quindi, di molecole. I calcoli precisi andrebbero fatti al contrario. Bisognerebbe, cioè, ricavare il numero di “particelle” dal numero di moli. Gli autori “contano” solo un po’ di polvere e dichiarano che si tratta di “particelle”. I conti che ho fatto sono, per la natura dei dati forniti, spannometrici, ma danno un’idea dell’ordine di grandezza delle impurezze contenute nei vaccini

  2. mi è piaciuta molto la distinzione sulle ossidazioni del cromo. Domanda: è possibile farla anche per il piombo?

    1. Intanto grazie per aver letto quello che ho scritto. Per il piombo non si può fare il discorso sugli stati di ossidazione come per il cromo. Il Pb ha n.o. 0 e +2. Il primo corrisponde al piombo metallico, il secondo al piombo catione presente nei sali e nei composti organici. La peculiarità del piombo è quella di essere molto simile al calcio e di conseguenza si sostituisce ad esso laddove il calcio è necessario, come per esempio nelle ossa. Naturalmente la forma di Pb che si sostituisce al calcio è quella +2. Se i composti che contengono piombo sono stabili, non ci sono problemi. Li buttiamo fuori con urine e feci. Se i composti col piombo sono sali o si degradano facilmente, allora sono problemi. Se non ricordo male la concentrazione massima ammissibile nel sangue prima che sorgano problemi è 0.3 mg/L in un adulto. La presenza di piombo nelle ossa comporta fragilità dello scheletro. I sintomi da avvelenamento da piombo sono vertigini, insonnia, cefalea, irritabilità e, a seguire, crisi convulsive e coma.

  3. Ottimo articolo, come al solito, anche se temo che le dimostrazioni a base di numeri e calcoli non riescano a raggiungere coloro ai quali tali informazioni sarebbero utili. Ma vanno fatte e continueremo a provarci.
    Non dobbiamo però essere troppo cattivi con il buon Montanari: è rimasto traumatizzato da quando Grillo ha snesso di portarlo ai suoi spettacoli per fargli fare la scimmietta scientifica, l’eroe che, solo contro tutti, stava facendo grandi scoperte con il microscopio che lui (Grillo) gli aveva regalato. Quando gli ha ripreso anche il microscopio è stata crisi profonda. La vicenda è narrata dallo stesso Montanari in un libriccino “Il Grillo mannaro” che si può trovare in pdf su uno dei suoi blog: racconto caotico ma pieno di pathos. Consigliato.
    Purtoppo non riesco più a trovare le osservazioni di una microscopista “vera” contenute in uno dei tanti post di FB sull’argomento. Questa individua tutti gli errori metodologici del Montanari di cui aveva studiato bene la tecnica. Tra i non molti che ricordo mi ha colpito particolarmente quello di non aver effettuato un “bianco” in parallelo al campione. Mi ha colpito perché era ciò che facevo io normalmente per l’analisi gravimetrica o microscopica delle polveri quando mi occupavo, da semplice perito chimico, di igiene industriale. Poi ci sono osservazioni sulle modalità di disidratazione del campione, sulla sua sistemazione sul supporto (striscio più goccioline sparse), sul metodo di conteggio delle particelle (secondo questa microscopista ci sarebbero voluti anni per contare le particelle con il loro metodo), ecc.
    Insomma, per gli esperti del settore un vero disastro!
    Un saluto… scientifico!

    1. Grazie per queste preziose informazioni. Sono molto utili per definire la tipologia di persona che produce certi lavori che si trovano in letteratura.

  4. Ho iniziato veramente a dubitare dell’obiettivitá del CSS quando qualche giorno fa ho letto il comunicato a proposito del THC, che si accumula nei grassi ecc., senza alcuna ricerca a supporto di tali dichiarazioni. Poi ho letto che il CSS è composto da scienziati di nomina politica, cioè nominato dalla Lorenzin.
    Dispiace perché il CSS è presentato come un organo imparziale e scientifico, invece..

  5. Egregio collega, faccio presente che le nanocose contate dal duo dinamico hanno dimensioni dell’ordine del nanometro, quindi sono aggregati costituiti da un numero non determinabile di atomi. Al di là del pedestre campionamento (“circa”) questa roba non fornisce indicazioni quantitative di alcun genere.

    1. Carissimo collega, io lo so, ma ciò non toglie che in quel lavoro “frollocco” pubblicato su una altrettanto “frollocca” rivista, sono dati dei numeri usati dagli antivaccinisti a supporto delle proprie convinzioni. Chi non ha gli strumenti adatti a capire che le conclusioni basate su numeri di quel tipo non sono vere, non è in grado di risolvere i propri legittimi problemi. Ed allora meglio fare i conti della serva (come si diceva quando frequentavo il primo anno di università) e far capire che, sebbene ci siano delle approssimazioni notevoli di cui possiamo discutere, i vaccini vengono prodotti in condizioni di tutta sicurezza e che le concentrazioni rilevate non hanno alcuna rilevanza biochimica. Insomma le stesse concentrazioni le potremmo trovare nell’acqua che beviamo tutti i giorni, o nel pane che affettiamo coi coltelli di acciaio inox. Eppure siamo qui a leggere le cretinate degli antivaccinisti senza che né a noi, ma ne siamo consapevoli, né a loro, che non sono consapevoli, accada nulla.
      Ti ringrazio moltissimo della tua nota che apprezzo tantissimo e mi aiuta ulteriormente a far capire che quel lavoro è una scemenza.

  6. Ti ringrazio per aver condiviso queste informazioni!
    Anche se temo che le posizioni oramai cristallizzate e contrapposte rischino di non fare ascoltare ciò che è razionale.

  7. Considerazioni sacrosante.
    Ho inviato altro commento scherzoso più sotto.
    Sempre avanti.
    Ps. E se la ministra della salute avesse dichiarato che la polizia dovrebbe dotarsi di arco e frecce? O di disporre di una colt ?

    1. Hahaha caro Giorgio…e se la smettessimo di praticare l’agricoltura e tornassimo alle società tribali fatte da cacciatori raccoglitori? Grazie per i tuoi commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Share