Nel 2020, durante la pandemia, pubblicai una breve nota sul cosiddetto “windscreen phenomenon“. Per chi volesse rileggerla, ecco il link:
Sugli insetti e sui parabrezza – www.pellegrinoconte.com
Negli ultimi anni, questa teoria ha continuato a circolare. L’idea che il numero di insetti stia diminuendo drasticamente perché i parabrezza delle auto si sporcano meno rispetto al passato è oggi più attendibile di quanto non lo fosse cinque anni fa?
Osservazioni aneddotiche vs. evidenze scientifiche
È importante distinguere tra osservazioni personali e dati scientifici. Il fatto che oggi i parabrezza sembrino più puliti non costituisce una prova concreta del declino globale degli insetti. Le variabili in gioco sono molteplici: cambiamenti nei modelli di traffico, aerodinamica delle auto moderne, variazioni climatiche locali e stagionali, per citarne alcune.
Studi recenti sul declino degli insetti
Diversi studi scientifici hanno documentato un effettivo declino delle popolazioni di insetti:
- Una meta-analisi ha rilevato una diminuzione del 45% delle popolazioni di insetti negli ultimi 40 anni, attribuendo le cause principali a perdita di habitat, uso di agrofarmaci e cambiamenti climatici (Insect decline in the Anthropocene: Death by a thousand cuts).
- Nel Regno Unito, il progetto “Bugs Matter” ha registrato una riduzione del 62,5% degli insetti schiantati sulle targhe delle auto tra il 2021 e il 2024 (The Bugs Matter Citizen Science Survey).
- Uno studio pubblicato su Nature ha evidenziato che il declino è particolarmente marcato tra le specie un tempo abbondanti, con implicazioni significative per gli ecosistemi (Disproportionate declines of formerly abundant species underlie insect loss).
Il problema del “windscreen phenomenon” come indicatore
Utilizzare il numero di insetti sul parabrezza come misura del declino globale presenta diverse problematiche:
- Variabilità delle condizioni di guida: percorsi, velocità, condizioni climatiche e tipologie di veicoli influenzano significativamente il numero di insetti che colpiscono il parabrezza.
- Effetti di bordo e distribuzione degli insetti: le strade creano discontinuità nel paesaggio, influenzando la distribuzione degli insetti e rendendo difficile generalizzare le osservazioni.
- Bias di campionamento: le osservazioni sono spesso limitate a determinate aree e periodi, non rappresentando accuratamente la situazione globale.
Conclusione
Come scrivevo già nel 2020, anche oggi è necessario ribadire che, sebbene il declino degli insetti sia un fenomeno reale ed allarmante, le conclusioni devono basarsi su studi scientifici solidi, non su impressioni personali. Il “windscreen phenomenon” può forse stimolare la curiosità o fornire uno spunto iniziale, ma non rappresenta in alcun modo una prova scientifica.
L’aneddotica non è probante e il “lo dicono tutti” non è – né sarà mai – un metodo scientificamente valido.
Come disse un celebre divulgatore: la scienza non si fa per alzata di mano.
La democrazia scientifica non funziona come quella politica: non tutte le opinioni hanno lo stesso peso. E, a ben vedere, nemmeno in politica tutte le opinioni sono uguali – quelle che negano i diritti fondamentali dell’uomo non possono e non devono essere considerate accettabili.
In ambito scientifico, il confronto è possibile solo tra persone con un background adeguato, perché solo così si può parlare la stessa lingua: quella del metodo.