“Acqua che squilli, acqua che brilli, dacci l’ossigeno senza rovelli” ovvero: perché l’acqua ricca di ossigeno è una bufala

Lo ammetto: come poeta non valgo molto. Niente a che vedere con Gabriele D’Annunzio, che in pochi versi seppe rendere l’acqua una creatura viva, brillante, sempre in movimento:

Acqua di monte,
acqua di fonte,
acqua piovana,
acqua sovrana,
acqua che odo,
acqua che lodo,
acqua che squilli,
acqua che brilli,
acqua che canti e piangi,
acqua che ridi e muggi.
Tu sei la vita
e sempre sempre fuggi.

(“Acqua” di G. D’Annunzio)

Io, invece, mi fermo a un modesto gioco di rime:

“Acqua che squilli, acqua che brilli,
dacci l’ossigeno senza rovelli.”

Ma se io non sono un poeta, nel campo della chimica c’è chi riesce a fare ancora peggio di me con le parole – e soprattutto con i numeri. Nonostante la mia attività divulgativa (o forse proprio a causa di essa), mi capita ancora di imbattermi nei suggerimenti di Facebook che pubblicizzano la cosiddetta “acqua arricchita di ossigeno”, presentata come un toccasana universale.

Ora, tralasciando l’iperbole pubblicitaria, proviamo a capire a cosa servirebbe tutta questa abbondanza di ossigeno disciolto nell’acqua.

L’ossigeno disciolto e la vita acquatica

Da un punto di vista ambientale, la presenza di ossigeno disciolto in acqua è fondamentale. I pesci, i crostacei e la maggior parte degli organismi acquatici hanno bisogno di ossigeno per vivere, proprio come noi terrestri. La differenza è che loro lo ricavano dall’acqua grazie alle branchie, mentre noi lo ricaviamo dall’aria grazie ai polmoni.

Quando un pesce respira, fa passare l’acqua attraverso sottilissime membrane branchiali: da un lato c’è l’acqua con l’ossigeno disciolto, dall’altro il sangue povero di ossigeno. Per semplice diffusione, l’ossigeno passa nelle cellule del pesce (Figura 1).

Figura 1. Meccanismo di respirazione di un pesce: l’acqua con ossigeno disciolto attraversa le branchie e, per diffusione, l’ossigeno passa nel sangue povero di O₂.

Per questo motivo, i chimici quando valutano la qualità di un’acqua non guardano solo alla sua purezza, ma anche a due parametri legati all’ossigeno:

  • il BOD (Biochemical Oxygen Demand), che indica quanta parte dell’ossigeno disciolto viene consumata dai microrganismi per decomporre la sostanza organica;
  • il COD (Chemical Oxygen Demand), che misura quanta parte dell’ossigeno è necessaria per ossidare la sostanza organica, indipendentemente dai microrganismi.

Più alti sono BOD e COD, meno ossigeno resta a disposizione degli organismi acquatici. Insomma, per un pesce l’ossigeno disciolto è questione di vita o di morte.

E per noi terrestri?

Qui arriva il punto dolente. Noi abbiamo bisogno di ossigeno come gli organismi acquatici, ma senza branchie e con un fluido diverso: i nostri polmoni catturano l’ossigeno dall’aria, lo legano all’emoglobina e lo trasportano in tutto il corpo (Figura 2). Se ci immergessimo nell’acqua tentando di respirare come un pesce, non estrarremmo neppure una molecola di ossigeno perché semplicemente non abbiamo le branchie.

Figura 2. Meccanismo della respirazione polmonare: l’ossigeno viene inspirato, catturato dai polmoni, legato all’emoglobina nei globuli rossi e trasportato in tutto il corpo.

In altre parole, l’ossigeno disciolto nell’acqua che beviamo non ci serve a nulla.

Eppure, le aziende che vendono “acqua ricca di ossigeno” promettono ogni genere di beneficio: più energia, digestione facilitata, migliore resistenza fisica, addirittura un gusto esaltato delle pietanze. Sembra quasi di leggere il bugiardino di un olio di serpente moderno.

La realtà è molto più banale: quando beviamo, l’acqua raggiunge lo stomaco e l’intestino, non i polmoni. Da lì non può passare ossigeno nel sangue: l’assorbimento avviene solo attraverso l’apparato respiratorio. Se vogliamo ossigenare i tessuti, l’unico modo resta respirare.

Quanta aria può davvero entrare nell’acqua?

La chimica ci offre uno strumento molto semplice per rispondere: la legge di Henry, secondo la quale la quantità di gas che si scioglie in un liquido dipende dalla pressione parziale del gas stesso e dalla temperatura.

Tradotto:

  • più alta è la pressione, più gas si può sciogliere;
  • più bassa è la temperatura, maggiore è la solubilità;
  • la presenza di altri soluti (come i sali) riduce la quantità di gas che può sciogliersi.

Per dare un numero concreto: a 25 °C e alla normale pressione atmosferica, la quantità massima di ossigeno che si può sciogliere in acqua pura è circa 8–9 milligrammi per litro. Anche spremendo al massimo le condizioni di pressione e temperatura, non si arriva certo a quantità “miracolose”. Eppure, non di rado, si trovano in rete percentuali di ossigeno disciolto così esagerate da sembrare uscite da un fumetto, ben oltre il 100%: numeri che la chimica smentisce senza appello.

Inoltre, una volta che apriamo una bottiglia di acqua “ossigenata” e la riportiamo alle condizioni di pressione e temperatura ambientali, l’ossigeno in eccesso tende a liberarsi, esattamente come accade con le bollicine di una bibita gassata. Ciò che resta, in definitiva, è una comunissima acqua potabile.

Conclusione: acqua arricchita di ossigeno o acqua arricchita di marketing?

Possiamo anche saturare un litro d’acqua con più ossigeno del normale, ma quando la beviamo il nostro corpo non ne ricava alcun vantaggio: non abbiamo branchie e non possiamo estrarre ossigeno dall’acqua come i pesci.

Queste bevande, quindi, non sono altro che acqua — buona e potabile, certo — ma identica a quella del rubinetto o delle bottiglie del supermercato, con l’unica differenza che costano di più.

In sintesi: l’ossigeno per vivere continuiamo a prenderlo dall’aria. Per l’idratazione basta la normale acqua. Per il resto, fidiamoci dei nostri polmoni: sono molto più efficienti di qualsiasi “acqua ricca di ossigeno”.

Nota a tutti i naviganti: come avrete letto, in questo articolo non c’è alcun riferimento a marchi o prodotti specifici. I richiami riguardano solo concetti scientifici, che anzi smentiscono le affermazioni fantasiose che spesso circolano in rete.

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Stefania
Stefania
5 anni fa

Pellegrino Conte, cosa ne pensa dell’ozono terapia?
Grazie, so che nn c’entra nulla con l’acqua, ma mi piacerebbe avere una sua opinione in merito.

angelo rocco
angelo rocco
6 anni fa

la superbia di questo professore è immensa

Maurizio
Maurizio
6 anni fa

Salve Professore, potrebbe gentilmente chiarirmi una questione relativa ai cluster di acqua? Mi spiego meglio: mi sembra di aver capito che il fatto che un cluster possa penetrare all’interno della membrana cellulare o rimanere nello spazio intracellulare dipenda dalla sua grandezza. Seguendo questo discorso, i cluster più piccoli, formati cioè da 6-8 molecole, sarebbero in grado di penetrare la membrana e quindi di essere assorbiti. Grazie

Alberto Pierattini
Alberto Pierattini
7 anni fa

Professore ha tutta la mia stima e il mio supporto, per quello che vale. Sono laureato in Scienze Ambientali ind. Marino, ho lavorato in un laboratorio di ricerca in oceanologia sperimentale ed ecologia marina, e mi sono occupato tra le altre cose di qualità delle acque marino-costiere, di produzione primaria costiera e pelagica. Chiaramente i commenti delle persone ignoranti che ho appena letto, che si permettono di offenderla attribuendole un opinione, non conoscono la legge di Dalton, la legge di Henry e tante tante altre. Come ho avuto modo di spiegare ad un caro amico, convinto delle mitologiche proprietà benefiche… Leggi il resto »

Simone Ronca
Simone Ronca
7 anni fa

Grande Professore, non si lasci intimidire da questi che confondono la verità con la pubblicità. Il Commercio richiede una quota di fumo da aggiungere alla formula di vendita ma questo non significa che si possa addizionare la formula oltre la soglia. Purtroppo prima o poi una persona competente, come lei, apre il tappo e guarda e la magia del marketing perde tutto il suo splendore. Ciò non toglie che chi vuole continuare a credere agli imbonitori può continuare a farlo serenamente, rassicurato dal fatto che una persona competente ha approfondito l’argomento in modo rigoroso. Grazie per la chiarezza, che anche… Leggi il resto »

Alessandro
Alessandro
7 anni fa

Quindi, secondo i venditori di acque arricchite di ossigeno ogni volta che beviamo acqua gassata (arricchita di CO2) rischieremmo l’alcalosi metabolica?
Interessante

Donatella Vechiet
Donatella Vechiet
7 anni fa

Chiarissimo post in cui vengono richiamati principi chimico-fisici noti da lunghissimo tempo, fanno parte delle nozioni base di si approcci alla chimica, quindi chi si inalbera citando sedicenti ricercatori per contestare la validità questo post è evidentemente in malafede oppure totalmente ignorante in materia. La chiusa “La medicina in fondo non è una scienza esatta.” mi sembra proprio un attestato di qualità.

Sara
Sara
7 anni fa

Questo articolo si basa su una sua opinione o su un suo studio. Di acque addizionate di ossigeno nel mondo ce ne sono diverse (ogo, kaqun, oxygizer, oxylife, etc etc) ed esistono da più di 20 anni e sono commercializzate da più di 20 anni e pubblicizzano il contrario di quello che lei sostiene da più di 20 anni. Quindi, o tutti dicono cose non vere oppure questo articolo è solo e semplicemente il suo punto di vista in merito.

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[…] Continua a leggere sul sito di Pellegrino Conte: ”Acqua che squilli, acqua che brilli, dacci l’ossigeno senza rovelli” […]

costagli
costagli
7 anni fa

ok quindi la RAI, ci propina un bufalaro, siamo messi bene …

costagli
costagli
7 anni fa

nel sito del professore c’e’ scritto: E’ autore di un considerevole numero di ricerche scientifiche pubblicate in riviste italiane ed internazionali. Autore di libri. Ha fondato la Scuola di Alimentazione Consapevole, dirige e insegna in Master e Corsi di Nutrizione Clinica a medici, biologi, farmacisti e personale sanitario in molte città italiane e all’estero. lo vediamo spesso in televisione, quindi lei pensa che le affermazioni sono fatte cosi per fare…..boooo chi ci capisce qualcosa e’ bravo, la seguo spesso ma questa cosa mi lascia perplesso, capisco che non e’ matematica ma divergenze cosi nette, comunque grazie per la sua risposta

costagli
costagli
7 anni fa

Buongiorno questo professore dice il contrario
https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=897438773795781&id=251712321701766

mi puo’ dare un suo giudizio

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